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al testo di Michele Gentile
Gerusalemme
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Ho capito che non basta morire. Le acque del perdono non bagnano la sera. Ho viaggiato fra reliquie e respiri, mi ha vinto la vita. Sono un uomo sbagliato ingannato. Gracili, maldestre ragioni oltraggiano il profilo della verità. Gerusalemme è a un passo dalla mia croce.
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Arcangelo Galante
- 28/03/2020 10:38:00
[ leggi altri commenti di Arcangelo Galante » ]
Questo testo introspettivo è stato scritto per narrare un periodo difficile, che ha probabilmente significato molto. Parole riflessive e malinconiche, paiono esprimere, coi versi, rabbia ed un senso di malessere, per un dolore che, irretendo l’anima, infastidisce il poeta, sino a farlo sentire vicino alle prossimità di Gerusalemme, terra contraddittoria in quanto culla di indicibile spiritualità, ma pur di antiche controversie storiche e recenti. Accettare il doloroso momento, forse, è lunica soluzione, in virtù del suo passaggio e di un futuro allontanamento dallesistenza. Descrizione di uno stato d’animo molto realistico e chissà, da quanti naviganti, similmente provato!
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